mercoledì 8 aprile 2015


LA TORRE DEI MISTERI
Era un cielo tetro, pieno di nuvole che erano spinte dal vento.
Un vento impetuoso, terribile che sferzava violentemente tutto il paesaggio intorno. Nel quale spiccava il monte Morab. Su un fianco della montagna precipitava una parete a strapiombo sino ad un ruscello che correva impetuoso. A destra sorgeva il bosco fitto di querce e faggi. Era cupo e tenebroso. Un luogo di tenebre in cui i giorni del mondo potevano essere dimenticati e tutti coloro che vi entravano erano a loro volta dimenticati. All'uscita del bosco spinoso e sterrato che inerpicava fino alla sommità del monte dove si trovava la torre dimenticata. Una debole luce illuminava la possente torre. Si udiva solo il gracchiare dei corvi.
Il povero Martin stava camminando, in preda alla paura, verso la torre dove il suo amico Zac era stato rinchiuso dal terribile mago Mandrek. Il mago poteva trasformarsi o trasformare in qualsiasi cosa o animale. Era cieco e portava grandi occhiali rotondi. Al posto di una spalla aveva un lungo pezzo di legno dove ci stava il suo corvo nero.
Per superare la montagna c'era un piccolo sentiero che attraversava il bosco. Martin, arrivato davanti al bosco, si fece coraggio ed entrò. Durante il tragitto pensò solamente alla sorte del suo amico Zac. Ad un certo punto gli venne fame e cercò di afferrare una mela da un albero, ma aveva paura di quegli alberi. Sembrava che avessero gli occhi ma decise di prenderla e quando tirò un ramo, gli alberi cominciarono a seguirlo. Martin cominciò a correre così forte finché non uscì all'improvviso da un cespuglio un piccolo folletto irlandese. Lo gnomo con un ordine fermò gli alberi e decise di aiutare Martin nel suo viaggio. Il folletto si chiamava Barry, era alto come un fungo con un vestito verde e rosso.
Con lui Martin riuscì ad uscire dal bosco ed arrivare davanti alla torre. Per riuscire ad entrare, senza essere visti dai corvi, Barry passò da un passaggio segreto che portava nella sala del mago.
Dopo aver attraversato al buio il passaggio si ritrovarono nella grande sala. Il mago era molto brutto, con un lungo camice bianco e dentro ad una tasca custodiva la chiave per aprire la cella dove c'era Zac. Nascosti dietro ad un mobile, Martin e Barry aspettarono che il mago si coricasse. A quel punto il folletto prese la chiave e insieme all'amico aprirono la cella. Zac, Martin e Barry scapparono felici e contenti.
                                                                Emma Borchini

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