Le magiche matite
Per il suo compleanno Mattia ebbe in dono dal nonno una
grande scatola di matite colorate.
Gli diede un grosso bacio, poi corse nella sua cameretta,
prese un foglio, si sdraiò sul pavimento e cominciò a disegnare, con l’azzurro
fece molte onde grandi e minuscole, e quando il lavoro fu concluso il foglio si
riempì di mare. Lalla, la sorellina, cominciò a guardare il disegno e SPLASH …
finì nel mare fondo, freddo e di un colore scuro, scuro come la notte.
Lalla spaventata, infreddolita, ma anche curiosa di
esplorare il fondo dell’oceano in cui non era mai stata, si lasciò trasportare
dalle enormi onde azzurre con qualche sfumatura di blu scuro e di verde
petrolio, ma quelli che sembravano degli stupendi ed innocui cavalloni d’acqua
erano invece onde a cui piaceva sfidare le persone che vi finivano dentro, con
la propria forza. Mattia disegnò un salvagente e Lalla cominciò a galleggiare.
Cercò di prenderla ma un’onda la fiondò in aria, così in alto che finì in mezzo
alle nuvole dove c’era uno stormo di gabbiani in cerca di una meta. Lalla
ricadde giù nel vuoto e alla velocità della luce si tuffò in acqua,
dove andò così a fondo fino a toccare gli scogli che le fecero scoppiare il salvagente.
La bambina tornò a galla tramortita; il mare a quel punto si calmò e la cullò
tra le sue onde, con delicatezza, come se fosse una bambola di vetro soffiato
molto fragile. Lalla a quel punto si addormentò e il fratello, dopo aver visto
tutta la scena, preoccupato pensò che la sorella fosse morta e che non
l’avrebbe mai più abbracciata. Lalla dopo qualche ora si svegliò e non ricordò
nulla di quello che le era accaduto. Tremava di paura.
Ma ora come faccio a tornare a casa?
Non potrò mai più abbracciare la mamma?
I pensieri la tormentavano quando all’improvviso sentì
una voce che le disse:
- Ehi cara bambina, non devi avere paura di me, anche se non sai chi sono-.
Lalla si spaventò ancora di più e con la voce tremolante disse:
-Chiunque tu sia vattene e lasciami in pace-.
L’altra grande voce rispose:
-Io non posso proprio andarmene perché in questo pesto ci siamo solo tu e io-.
La bambina non rispose, ma era certa che quella voce appartenesse al mare.
- Ehi cara bambina, non devi avere paura di me, anche se non sai chi sono-.
Lalla si spaventò ancora di più e con la voce tremolante disse:
-Chiunque tu sia vattene e lasciami in pace-.
L’altra grande voce rispose:
-Io non posso proprio andarmene perché in questo pesto ci siamo solo tu e io-.
La bambina non rispose, ma era certa che quella voce appartenesse al mare.
Anche Mattia si era accorto del pericolo; così tracciò
sul disegno una gigantesca spugna, il mare aumento sempre di più la sua
profondità e Lalla aveva sempre più paura di morire. Mattia allora aumentò la
grandezza della spugna, riuscendo a risucchiare l’intero Oceano.
Non rimase più niente e Lalla si trovò a fluttuare nel
vuoto. Nel frattempo Mattia aveva disegnato una corda e la sorellina riuscì ad
aggrapparsi e a tornare nella realtà. Appena atterrata sul pavimento, abbracciò
subito suo fratello, lo ringraziò per averla salvata e corse dalla mamma riempendola
di baci e abbracci, e la mamma, anche se non aveva capito il motivo di tutta la
gioia della figlia Lalla, accettò lo stesso i suoi gesti d’amore.
Mattia andò verso il giardino uscendo dalla porta sul
retro della casa e nell’angolo più nascosto scavò una buca dove sotterrò le
matite. I due bambini decisero di tenere il segreto dei magici colori solamente
per loro e si promisero che non l'avrebbero mai svelato!